Tipologie di isolamenti sismici alla base.
Appoggi in gomma ad alto smorzamento:

Rispetto agli appoggi in gomma laminata presentano buone caratteristiche di smorzamento, alla semplicità di posa in opera ed alla economicità, non presentano la necessità di aggiungere dei dispositivi aggiuntivi per la dissipazione dell'energia sismica.
Il valore di smorzamento che si riesce a raggiungere, ad esempio con l'aggiunta di ferrite alla matrice elastomerica degli usuali appoggi laminati in acciaio, è superiore al 10 %. Infatti, attraverso prove di laboratorio, si è visto che mentre con la gomma naturale lo smorzamento è pari al 3,5 %, con la ferrite può arrivare al 12 %.
Tali sistemi di isolamento sono applicabili su tutte le strutture e sono adatti per costruzioni sia in cls che in acciaio, nuove o da adeguare.
Durante le operazioni di adeguamento sismico di edifici esistenti, per prima cosa si realiz-zano sottomurazioni in calcestruzzo e fondazioni con tasche lasciate vuote per gli appoggi. Successivamente, vengono installati martinetti al di sopra degli appoggi. Dopo che gli ap-poggi sono stati sistemati, l’edificio viene sollevato sui martinetti e nel frattempo il carico verticale è trasferito dai piatti d’acciaio di sostegno temporaneo agli appoggi; i piatti ven-gono poi rimossi, quando sono completamente scarichi; infine i martinetti vengono sigillati con getti di boiacca e lasciati inattivi.

Appoggi in piombo - gomma:

Con l’obiettivo di migliorare le prestazioni degli appoggi in gomma laminata, sono stati studiati degli appoggi formati da una miscela d gomma naturale priva di filler, contenenti un spinotto centrale in piombo. Ci sono tipi in cui solo la parte centrale dello spinotto di piombo è a diretto contatto con la gomma laminata, mentre le parti superiore e inferiore hanno un diametro inferiore, assumendo una forma a gradini. Nello spazio tra la gomma laminata e lo spinotto centrale, nelle sezioni di diametro minore, è inserito un rivestimento in gomma.
Così facendo si realizza una deformazione di taglio puro nella sezione dello spinotto di piombo con diametro maggiore ed una deformazione di flessione nelle sezioni con diametro minore. Ottenendo una bassa rigidezza iniziale, quando gli spostamento sono piccoli, e si manifesta la forza di resistenza elasto plastica che rappresenta la resistenza a taglio della sezione di diametro maggiore, realizzando un fattore di smorzamento pari a quello di ap-poggio in piombo - gomma semplice per spostamenti ampi.
Tra i risultati delle prove eseguite su tali appoggi si è verificato che il rapporto di smorza-mento è superiore a quello dei normali appoggi ad altro smorzamento, infatti si arriva fino al 19 % per piccole deformazioni.

Appoggi a sfera in acciaio:

Bisogna precisare che i sistemi di isolamento analizzati fino ad adesso garantiscono la ri-duzione delle risposte strutturali (smorzamento), ma ciò forma un meccanismo spingente capace di trasformare il movimento del suolo in forze applicate alla struttura. Questo perché aumentando le caratteristiche di smorzamento degli isolatori alla base, è si possibile ottenere che gli spostamenti della sovrastruttura siano minori di quelli del suolo, però la struttura deve anche richiamare le proprie capacità di mitigazione (duttilità), per cui si creano delle risposte in alta frequenza che sono accompagnati da violenti colpi nella sovrastruttura.
Per risolvere tale problema bisogna diminuire al massimo l’ampiezza della resistenza non elastica e sostituire la sua qualità positiva di smorzamento con un meccanismo che soddisfi:

1. deve lasciare che il suolo si muova indipendentemente;
2. deve prevenire amplificazioni di risonanza;
3. deve riposizionare la struttura sulla fondazione come prima del sisma.

Con tali obbiettivi è stato sviluppato il sistema di isolamento alla base su appoggi a sfere di acciaio, che è in grado anche di minimizzare la trasmissione dell’energia distruttiva di un sisma all’interno di una struttura, di prevenire dissestamento orizzontali permanenti da do-po terremoto, di mantenere la capacità del sistema di resistere alla pressione del vento e ai terremoti di minore intensità.
Il sistema di isolamento in esame consiste in un’unità di trasferimento di forma sferica che sostiene la sovrastruttura e poggia su un incavo realizzato in un piatto con funzione di ba-samento. L’incavo è realizzato in modo da combaciare con la superficie di contatto della sfera ed è centrato nel punto più basso del piatto di base, che poggia a sua volta su una fon-dazione. La profondità di tale incavo per un dato raggio della sfera è regolata dal peso della sovrastruttura e dal carico del vento di progetto. La forza di gravità mantiene la sovrastrut-tura in posizione di equilibrio sul piatto di base nel caso di vento e di sismi di debole entità. Quando l’intensità del terremoto supera una certa soglia, la sfera esce dall’incavo e ogni trasferimento del moto orizzontale alla sovrastruttura diminuisce sensibilmente.
Per mantenere il taglio alla base entro un livello accettabile, la superficie del basamento ha la forma di una combinazione di superfici sferiche con raggi di curvatura progressivamente crescenti. Il massimo angolo verticale di ciascuna superficie componente è predeterminato in conformità con l’attrito radente tra sfera e piatto e con il taglio ammissibile alla base. 
Tale forma della superficie del basamento assicura un graduale attenuazione delle vibra-zione della struttura isolata, così da proteggerla contro amplificazioni di risonanza.
Inoltre questa tecnologia permette di creare isolatori con caratteristiche stabilite, semplice-mente cambiando la configurazione della loro superficie di lavoro.

Appoggi a pendolo ad attrito:

L'appoggio a pendolo in esame è formato da un'articolazione scorrevole ad attrito montata su un sostegno in teflon e libera di muoversi su una superficie sferica concava di acciaio. Scegliendo in modo appropriato il raggio di curvatura della concavità sferica e il coefficiente di attrito del materiale di sostegno, è possibile ottenere una frequenza desiderata e una forza di attrito a scelta perla struttura sostenuta dall'appoggio. Tale dispositivo ha un costo decisamente più contenuto di quello dei sistemi di isolamento alla base enunciati finora.
Le prove sperimentali confermano che tale sistema è molto efficace per la riduzione delle accelerazioni di risposta delle apparecchiature delicate di dimensioni contenute, in particolare di sistemi di computer.

Appoggio a pendolo su pilastrini:

Composto da una serie di pilastrini in cls armato con comportamento a pendolo, incernierati in cima alla sovrastruttura e al fondo sulla base, e bloccati lateralmente da una massa di neoprene. L’energia cinetica assorbita dal sistema durante u sisma è parzialmente dissipata dall’attrito interno e parzialmente trasformata in energia elastica reversibile, che provoca una distorsione controllata della sovrastruttura. A differenza degli altri sistemi, tale tipo è in grado di assicurare la stabilità generale della struttura contro i momenti di ribaltamento. Inoltre, considerando che la gomma non è soggetta a compressione, tranne che durante i terremoti, diminuisce il pericolo di invecchiamento.
Risultati di prove sperimentali sono state:

a) il sistema con gli appoggi a pendolo presenta si a i vantaggi di un sistema cinematico che quelli di un sistema con appoggi in gomma laminata;
b) l’accelerazione delle masse strutturali è decisamente ridotta;
c) il sistema in esame ha un buon effetto di isolamento ed è in grado di mitigare in mo-do considerevole le forze sismiche.

Appoggi in teflon:

È il sistema di isolamento ad attrito più semplice formato da una piastra teflonata fissata alle fondazioni sulle quali può scivolare un’altra piastra collegata con la base della sovra-struttura. Date le elevate caratteristiche di smorzamento dovute all’attrito interno che si sviluppa tra le due superfici dell’appoggio, molto spesso questo tipo di dispositivo viene af-fiancato ad altri sistemi di isolamento come dissipatori di energia.
Prove tecniche hanno confermato il buono comportamento di questo tipo di appoggi, in quanto, grazie al continuo scorrimenti e scivolamento delle interfacce teflonate, non c’è stata trasmissione di risposte in alta frequenza dal moto del suolo alle masse strutturali.
Unico difetto dell’appoggio in teflon è che dopo un sisma di forte intensità, l’edificio può spostarsi dalla posizione iniziale, per cui può essere necessario prevedere dei dispositivi di ricentramento.