Tipi di onde sismiche trasmesse nel terreno

Ipotizzando il terreno quale mezzo isotropo è possibile ricavare
le equazioni delle onde sismiche considerando un prisma elementare di lati
dx,  dy e dz con massa volumica pari
r le cui
componenti spostamento sono pari a u, v e w.

È possibile individuare due tipi di onde; quelle di condensazione e quelle di distorsione.

Le onde di condensazione, o compressione,
che si diffondono dall’ipocentro del sisma, sono chiamate P (Primae). Le onde
di distorsione sono chiamate S (Secundae). Tali denominazioni sono dovute alla
diversa velocità di propagazione delle onde la quale, tra l’altro, dipende
anche dalla profondità degli strati rocciosi attraversati e dalle
caratteristiche chimico fisiche e meccaniche degli stessi.

Dalle differenti velocità delle onde P e S è possibile ricavare la
distanza dell’ipocentro dal punto di stazione in cui sia stato rilevato il
sismogramma di un terremoto.

Riflettendosi sulla superficie terrestre le onde generano onde
riflesse di entrambi i tipi. In particolare onde P possono dare luogo a
riflessioni sia di compressione PP, sia di taglio, indicate come PS.
Analogamente le onde S possono dare luogo a onde SP ed SS.

I vettori d’onda, sia delle onde P sia di quelle S si incurvano
attraversando gli strati più profondi del mantello a causa della rifrazione
dovuta all’aumento delle velocità, sia di compressione, sia di taglio.

Al passaggio delle onde sismiche attraverso la superficie di
separazione di strati di roccia aventi diverse caratteristiche fisiche, si
generano anche onde superficiali; quelle di maggiore intensità si producono
ovviamente nella superficie terrestre e sono contraddistinte con la lettere L
(Longae). Tra le onde superficiali si distinguono le onde di Rayleigh, che sono
onde trasversali.