Nuove detrazioni per il risparmio energetico sono in arrivo con la legge Finanziaria 2007 (articoli dal 22 al 24)
La prima riguarda, in generale, la “riqualificazione energetica di edifici esistenti”. Cioè un insieme coordinato di opere che deve portare l’edificio o l’appartamento a raggiungere un fabbisogno di energia molto basso, rispetto alla cubatura da riscaldare. Più esattamente, un valore inferiore al 20% a uno predeterminato dal Decreto legislativo n. 192/2005 (allegato C, comma 1, tabella 1). Per chi ci riesce, il premio è allettante: il 55% di detrazione fiscale al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, con un tetto di 100 mila euro di spese. In soldoni, si tratta di risparmiare fino a 55 mila euro, da scalare dai redditi in tre rate annuali. Ma quanto è raggiungibile, questo obiettivo? “Non è facile”, ammette Franco Soma di Edilclima, azienda specializzata nella diagnosi energetica degli edifici, “si tratta probabilmente di creare un “cappotto” di coibentazioni al tetto e alle pareti, cambiare gli infissi con doppi vetri, sostituire la caldaia centralizzata con una a condensazione, creando un impianto contabilizzato in cui ciascun condomino possa regolare o spegnere i caloriferi quando vuole. Comunque è un investimento che renderà bene nel tempo, perché permetterà di risparmiare anche molto più del 50% sulla bolletta”.


La seconda misura agevolata è limitata alla sola coibentazione di pavimenti, pareti e infissi, raggiungendo certi obiettivi di “trasmittanza termica” prefissati dalla stessa Finanziaria (la trasmittanza è una misura del flusso di calore che passa attraverso una parete per metro quadrato di superficie). Anche in questo caso la detrazione fiscale è del 55%, ma il tetto di spesa è più basso (60 mila euro, come a dire 33 mila euro di risparmio al massimo). Anche in questo caso la detrazione è rateizzata in tre anni., Identici criteri di detrazione valgono anche per chi installa dei pannelli solari. L’ultima misura riguarda la rottamazione della vecchia caldaia e la sua sostituzione con un modello a condensazione (30 mila euro di spesa agevolata, cioè 16.500 euro al massimo di “sconto” triennale). Si tratta di apparecchi che recuperano parte del calore di combustione che le altre caldaie disperdono nell’ambiente, mediante la condensazione del vapor d’acqua e la conseguente diminuzione della temperatura dei fumi di scarico.


Il testo di legge attuale, probabilmente per una svista, non rende ciascuno di questi interventi alternativo all’altro: oggi come oggi è sostenibile che si possono godere contemporaneamente tutte queste misure (cosa che non crediamo sia nelle intenzioni di chi ha scritto la legge). Ci si è dimenticato anche di escludere che queste agevolazioni siano cumulabili con il 36% sul recupero.


Infine il disegno di legge Finanziaria agevola la sostituzione frigoriferi e congelatori con apparecchi ad alto rendimento (marcati almeno A+). Lo sconto sui redditi è di 200 euro per ciascun acquisto e stavolta la somma è scalabile dai redditi in un anno solo. Le altre misure previste dall’articolo 24 (quelle per motori ad alta efficienza elettrica, e per gli inverter) riguardano di fatto solo edifici industriali o commerciali, data l’alta potenza prevista per gli apparecchi .


Silvio Rezzonico