Struttura X-Lam e copertura in lamellare. Bergamo
La presente relazione riguarda la progettazione a la verifica delle strutture in legno lamellare di un edificio per uso residenziale. La costruzione consta di un piano terra ed un piano primo. La tipologia strutturale adottata è quella a pareti X-Lam (pareti interne portanti 90 mm; pareti esterne portanti 100 mm) con solaio interpiano praticabile realizzato con pannelli a 5 strati da 163 mm e larghi 125 cm. La struttura di copertura è realizzata con tetto a doppia falda costituito da travi di colmo, travi di banchina e travetti a supporto del pacchetto di copertura.
A completamento dell’opera, dove necessario, sono stati inseriti elementi strutturali in acciaio HE200B (travi e pilastri).
 

Caratteristiche meccaniche dei materiali utilizzati:

Lamellare GL24c: f_(m,k)=24 N/mm²


                      f_(t,0,k)=14  N/mm²


                      f_(t,90,k)=0.35  N/mm²


                      f_(c,0,k)=21  N/mm²


                      f_(c,90,k)=2.4  N/mm²


                      f_(v,k)=2.2 N/mm²


                      E_(0,mean)=11600 N/mm²


                      E_0,05=9400 N/mm²


                      E_(90,m)=320  N/mm²


                      G_mean=590  N/mm²


                      P_k=350 da N/mc


Acciaio per piastre: S235 per spessori < 8 mm   


                           S275 per spessori >= 8 mm


 


Acciaio per strutture metalliche S275 (Resistenza caratteristica Fyk275.0 N/mm2);

Materiale d'apporto per saldature S275 (Resistenza caratteristica Fyk = 275.0 N/mm2);


Acciaio per Bulloni Classe 8.8 (Resistenza caratteristica Fyk = 649.0 N/mm2);


Acciaio per strutture metalliche S235 (Resistenza caratteristica Fyk235.0 N/mm2);


Materiale d'apporto per saldature S235 (Resistenza caratteristica Fyk = 235.0 N/mm2);




 


- Progetto e Verifica degli elementi strutturali


 


La verifica degli elementi allo SLU avviene col seguente procedimento:


·       si costruiscono le combinazioni in base al D.M. 14.01.2008, ottenendo un insieme di sollecitazioni;


·       si combinano tali sollecitazioni con quelle dovute all'azione del sisma (nel caso più semplice si hanno altre quattro combinazioni, nel caso più complesso una serie di altri valori).


·       per sollecitazioni semplici (flessione retta, taglio, etc.) si individuano i valori minimo e massimo con cui progettare o verificare l’elemento considerato; per sollecitazioni composte (pressoflessione retta/deviata) vengono eseguite le verifiche per tutte le possibili combinazioni e solo a seguito di ciò si individua quella che ha originato il minimo coefficiente di sicurezza.


 


Per quanto concerne il progetto degli elementi in c.a. illustriamo in dettaglio il procedimento seguito quando si è in presenza di pressoflessione deviata:


·       per tutte le terne Mx, My, N, individuate secondo la modalità precedentemente illustrata, si calcola il coefficiente di sicurezza in base alla formula 4.1.10 del D.M. 14 gennaio 2008, effettuando due verifiche a pressoflessione retta; in tale formula, per la generica combinazione, è stato calcolato l’esponente Alfa in funzione della percentuale meccanica dell’armatura e della sollecitazione di sforzo normale agente.


·       se per almeno una di queste terne la relazione 4.1.10 non è rispettata, si incrementa l’armatura variando il diametro delle barre utilizzate e/o il numero delle stesse in maniera iterativa fino a quando la suddetta relazione è rispettata per tutte le terne considerate.


 


          Nei tabulati di calcolo, per brevità, non potendo riportare una così grossa mole di dati, si riporta la terna Mx, My, N che ha dato luogo al minimo coefficiente di sicurezza.


 


Per quanto concerne il progetto degli elementi in c.a. illustriamo in dettaglio il procedimento seguito per i pilastri, che sono sollecitati sempre in regime di pressoflessione deviata, e per le travi per le quali non è possibile semiprogettare a pressoflessione retta:


·       per tutte le terne Mx, My, N, individuate secondo la modalità precedentemente illustrata, si calcola il coefficiente di sicurezza con un procedimento iterativo in base all'armatura adottata;


·       se per almeno una di queste terne esso è inferiore all'unità, si incrementa l’armatura variando il diametro delle barre utilizzate e/o il numero delle stesse in maniera iterativa fino a quando il coefficiente di sicurezza risulta maggiore o al più uguale all’unità per tutte le terne considerate.


 


          Nei tabulati di calcolo, per brevità, non potendo riportare una così grossa mole di dati, si riporta la terna Mx, My, N che ha dato luogo al minimo coefficiente di sicurezza.


         


Una volta semiprogettate le armature allo SLU, si procede alla verifica delle sezioni allo Stato Limite di Esercizio con le sollecitazioni derivanti dalle combinazioni rare, frequenti e quasi permanenti; se necessario, le armature vengono integrate per far rientrare le tensioni entro i massimi valori previsti.


          Successivamente si procede alle verifiche alla deformazione, quando richiesto, ed alla fessurazione che, come è noto, sono tese ad assicurare la durabilità dell’opera nel tempo.


 


 



Per quanto concerne la verifica degli elementi in acciaio, le verifiche effettuate per ogni elemento dipendono dalla funzione dell'elemento nella struttura. Ad esempio, elementi con prevalente comportamento assiale (controventi o appartenenti a travature reticolari) sono verificate a trazione e/o compressione; elementi con funzioni portanti nei confronti dei carichi verticali sono verificati a Pressoflessione retta e Taglio; elementi con funzioni resistenti nei confronti di azioni orizzontali sono verificati a pressoflessione deviata e taglio oppure a sforzo normale se hanno la funzione di controventi.


 


Le verifiche allo SLU sono effettuate sempre controllando il soddisfacimento della relazione:


 


Rd ³ Sd


 


dove Rd è la resistenza calcolata come rapporto tra Rk (resistenza caratteristica del materiale) e g, coefficiente di sicurezza, mentre Sd è la generica sollecitazione di progetto calcolata considerando tutte le Combinazioni di Carico per lo Stato Limite esaminato.


La resistenza viene determinata, in funzione della Classe di appartenenza della Sezione metallica, col metodo Elastico o Plastico (vedi par. 4.2.3.2 del D.M. 14 gennaio 2008).


Viene portato in conto l'indebolimento causato dall'eventuale presenza di fori.


 


Le verifiche effettuate sono quelle previste al punto 4.2.4.1.2 ed in particolare:


 


·       Verifiche di Trazione


·       Verifiche di Compressione


·       Verifiche di Flessione Monoassiale


·       Verifiche di Taglio (considerando l'influenza della Torsione) assiale e biassiale.


·       Verifiche per contemporanea presenza di Flessione e Taglio


·       Verifiche per PressoFlessione retta e biassiale


 


Nei tabulati, per ogni tipo di Verifica e per ogni elemento interessato dalla Verifica, sono riportati i valori delle resistenze e delle sollecitazioni che hanno dato il minimo coefficiente di sicurezza, calcolato generalmente come:


 


CS = Rd / Sd.