Certificazione energetica edifici: il ruolo dei professionisti. By www.edilportale.com
Il Governo spinge l’acceleratore sul risparmio energetico in edilizia ed emana un decreto-tampone per dare concreta soluzione alle difficoltà legate alla prima applicazione della certificazione energetica, introdotta dal decreto legislativo 192/2005 e diventata obbligatoria dall’8 ottobre scorso. In attesa della emanazione delle Linee guida, il certificato energetico è sostituito da un “attestato di qualificazione energetica”. L’onere di preparare il suddetto documento è affidato al direttore dei lavori o ad un professionista abilitato.

Ricordiamo che il decreto 192/2005, emanato in attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia, introduce l’obbligo della certificazione energetica, un documento di valutazione del fabbisogno energetico degli edifici. Tale certificato, pur non determinando l’obbligo di adeguamento o miglioramento, implica l’inserimento degli edifici in una classificazione che premia gli immobili più efficienti innalzando il loro valore sul mercato immobiliare. Esattamente quanto accade già a Bolzano con la certificazione CasaClima.

Rientrano nell’ambito di applicazione del Dlgs 192/2005, entrato in vigore l’8 ottobre 2005, tutti gli edifici di nuova costruzione (per i quali il permesso di costruire è stato richiesto dopo l’8 ottobre 2005) e gli interventi di ristrutturazione su edifici dai 1000 metri quadrati in su. Il decreto affida il compito di preparare il certificato ad “organismi terzi” che non sono stati tuttavia ancora identificati. Sarà uno dei decreti attuativi, ancora in attesa di emanazione, che fornirà delucidazioni in merito.

Sono chiare le difficoltà ad oggi legate all’applicazione del decreto 192/2005 in materia di certificazione energetica degli edifici. Non solo mancano ancora le Linee guida per l’elaborazione del documento. Non si sa nemmeno chi sono i soggetti terzi incaricati del compito di preparare il certificato. Di qui la scelta del Governo di emanare il decreto-tampone, che apporta delle modifiche al dlgs 192/2005. Lo schema di decreto, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 6 ottobre scorso, interviene con soluzioni-ponte.

Prima di tutto il certificato energetico viene sostituito, almeno sino alla emanazione delle Linee guida (che il Ministero dello Sviluppo Economico promette entro fine anno), da un “attestato di qualificazione energetica”. Non esiste un modello standard cui fare riferimento. Sarà sufficiente seguire le metodologie indicate nella Legge 10/1991.

In attesa del decreto attuativo che individui l’identità degli organismi terzi abilitati alla preparazione del certificato, il compito viene temporaneamente affidato al progettista o al direttore dei lavori. La sua parcella rischia una decurtazione sino al 70% in caso di false dichiarazioni.

Ulteriore prova della politica di sostegno del Governo all’efficienza energetica in edilizia è l’introduzione, ad opera della nuova Finanziaria, di incentivi fiscali per gli interventi finalizzati al risparmio energetico: detrazione Irpef del 55% sulle spese per la sostituzione degli infissi, l’installazione di caldaie a condensazione e pannelli solari, lavori di isolamento termico.

Non solo. A partire dal 1 gennaio 2007, l’attestato di certificazione energetica degli edifici sarà necessario “per accedere agli incentivi ed alle agevolazioni di qualsiasi natura, fiscali o a carico di fondi pubblici” (art. 2 dello schema di decreto).